01Set

Candida e dieta: quali alimenti possono favorirla

Nell’articolo precedente Candida, fattori di rischio e diagnosi ho parlato di quali possono essere i fattori che predispongono verso la Candidosi e come viene diagnosticata una Candidosi vaginale.

In questo articolo ci focalizzeremo invece sull’alimentazione.

Cosa sappiamo sulla dieta anti-Candida?

Precisiamo innanzitutto che non esistono al momento delle linee guida nutrizionali per la Candidosi nonostante sia provato che la dieta influisca sull’equilibrio del microbiota.

Diversi studi hanno però cercato di dedurre quale alimentazione possa favorirla, vediamone alcuni.

Studio [1]

È stato dimostrato che una dieta, a supporto della terapia farmacologica, può aiutare a risolvere la Candidosi più della sola terapia farmacologica. Dopo 3 mesi vi era un miglioramento netto dei sintomi e l’assenza di Candida nelle feci nell’ 85% dei casi del gruppo “dieta + farmaco” rispetto al 42.5% di chi assumeva solo il farmaco.
La dieta seguita da questi soggetti escludeva:

  • gli alimenti contenenti zuccheri semplici come miele, marmellata, caramelle, gelato e frutta più zuccherina come uva e anguria
  • gli alimenti troppo amidacei con farina bianca come pane, pasta, biscotti, torte, pasta, riso bianco, lenticchie, fagioli bianchi, patate
  • carne grassa e lavorata difficile da digerire come prosciutto, pancetta, salame, salsicce, arrosti, fatta alla griglia, carne rossa (maiale, manzo, montone, pollo), interiora.
    Piccola nota sul pollo inteso come carne rossa: in America la coscia e sovracoscia di pollo sono considerate carne rossa, penso che questi studiosi abbiano inteso la stessa cosa.
  • latte e derivati come formaggio spalmabile, cheddar e simili, formaggi con la muffa
  • alcolici e aceto

Erano permessi invece:

  • stevia e dolcificanti artificiali nelle bevande e ai pasti
  • una massimo due porzioni al giorno di frutta escludendo quella più zuccherina
  • pane e pasta integrali, patate cotte con la buccia, riso integrale
  • pesce preferibilmente di mare come sgombro, nasello, tonno, sardine, salmone, frutti di mare, carne di pollo bianca e poco grassa minimo 2 volte a settimana
  • yogurt e bevande contenenti Lattobacilli acidophilus

Tali soggetti oltre all’alcol avevano escluso anche il fumo e avevano assunto diversi integratori indicati dagli studiosi.

Studio [2]

Una dieta recente alta in carboidrati è associata a un aumento di Candida. La stessa correlazione non è stata trovata con una dieta ricca in aminoacidi, proteine e acidi grassi.

Studio [3]

Nel 2017 è stata studiata la correlazione con la dieta mediterranea. I soggetti che aderivano di più alla dieta mediterranea, avevano una presenza maggiore di Candida. Gli autori hanno spiegato tale dato ipotizzando che l’alta aderenza alla dieta coincidesse con un maggior consumo di cibi ricchi di lieviti, frutta, succhi e prodotti fermentati.

In altri due studi [4,5] è stata trovata la correlazione con i cereali raffinati, le patate, gli zuccheri raffinati, succhi di frutta, cibi con lieviti e funghi come formaggi, bevande alcoliche e frutta disidratata.

Martins et al. [5] consigliano di evitare:

  • zuccheri raffinati (saccarosio, fruttosio, sciroppo di mais), succhi di frutta, miele, sciroppo d’acero
  • fonti di funghi e lieviti come bevande alcoliche, frutta essiccata, formaggi, arachidi
  • fonti di lattosio e antibiotici come i latticini
  • cibi allergenici come latticini, uova, cioccolato, cibi fritti e processati, grano e arachidi
  • limitare mais e patate

Consigliano di consumare verdura e frutta (mele, pere, mirtilli e frutti rossi), pesce, carne e pollame biologici, cereali integrali e semi di lino tritati.

Quale dieta seguire?

Dopo l’excursus appena fatto, è chiaro che non esiste un protocollo dietetico definito.

Tra le varie diete proposte ci sono però degli elementi in comune.

Da quello che emerge, la Candida è alimentata soprattutto dagli zuccheri sia come zuccheri semplici che come eccesso di carboidrati in generale (ricordiamo il diabete come fattore di rischio nell’articolo precedente).

Possiamo quindi pensare che ridurre gli zuccheri semplici e gli alimenti con farine raffinate possa sicuramente aiutare e non solo per la Candida. Prediligere quindi alimenti con farina integrale e non solo di frumento, sì a carne, pesce e pollame, attenzione ai latticini e alla frutta troppo zuccherina. Da evitare alimenti fermentati e con lieviti o funghi come formaggi, alcolici, bevande zuccherine.

In attesa di linee guida ufficiali, queste indicazioni possono essere utili come affiancamento alla terapia farmacologica per risolvere in tempi più brevi la Candidosi.

Fonti

[1] Otašević, S., Momčilović, S., Petrović, M., et al. Journal de Mycologie Médicale (2018) Volume 28, Issue 4, December 2018, Pages 623-627 https://doi.org/10.1016/j.mycmed.2018.08.002

[2] Hoffmann, C., Dollive, S., Grunberg, S., et al. PLOS ONE (2013), 8(6): e66019. https://doi:10.1371/journal.pone.0066019

[3] Mitsou, E., Kakali, A., Antonopoulou, S., et al. (2017).  British Journal of Nutrition,117(12), 1645-1655. doi:10.1017/S0007114517001593

[4] Jeziorek M., Frej-Mądrzak M., Choroszy-Król I. Rocz Panstw Zakl Hig. 2019;70(2):195-200. https://doi.org/10.32394/rpzh.2019.0070

[5] Martins, N., Ferreira, I., Barros, L., et al. Mycopathologia (2014) 177:223–240 doi: 10.1007/s11046-014-9749-1.

25Ago

Candida, fattori di rischio e diagnosi

Chi non ha mai sofferto almeno una volta nella vita di Candida o meglio Candidosi?

In questo articolo vi parlerò di cos’è la Candida ed in particolar modo di quella vulvovaginale, quali sono i fattori di rischio per la Candidosi e come si diagnostica.

A seguire pubblicherò altri due articoli: uno sulla dieta in presenza di Candidosi e l’altro sulle cosiddette terapia complementari non farmacologiche.

Cos’è la Candida?

La Candida è un fungo comunemente presente nel microbiota di tutto il tratto gastro-intestinale di un soggetto sano.

Normalmente è presente in piccoli numeri tenuta a bada dai nostri batteri e dal nostro sistema immunitario. Quando l’equilibrio della nostra flora intestinale (o microbiota) viene alterato o il sistema immunitario è indebolito, la Candida inizia a sovracrescere diventando patogena, si parla quindi di Candidosi.

La Candidosi può colpire diverse aree del nostro corpo: genitali (vulvovaginiti), ano, bocca (detta mughetto), unghie (onicomicosi), perfino l’utero.

Le Candidosi vulvovaginali sono le infezioni genitali più frequenti dopo quelle batteriche. Circa il 75% delle donne ha avuto almeno un episodio di Candidosi vulvovaginale nella vita e il 40-50% almeno due episodi [1].

I ceppi di Candida sono diversi, ma la stragrande maggioranza delle Candidosi è dovuta alla Candida albicans. Invece, in caso di Candidosi vulvovaginali resistenti ai farmaci di routine, si tratta spesso di specie di Candida diverse dalla albicans.

Quali fattori di rischio espongono alla Candidosi vulvovaginale?

Estrogeni

Le Candidosi si presentano soprattutto in età fertile quando gli estrogeni sono più alti. Sono assenti in età pre-puberale e in età post-menopausale quando gli estrogeni sono più bassi.

In gravidanza, sono frequenti nel terzo trimestre quando i valori di progesterone ed estrogeno sono elevati.

Anche l’uso di contraccettivi orali come la pillola anticoncezionale predispone al rischio di Candidosi.

Sembra infatti che gli estrogeni siano in grado di aumentare la capacità di aderenza della Candida alla mucosa vaginale e di aumentare la lunghezza delle ife (filamenti) con cui la Candida diventa più virulenta [2].

L’uso di dispositivi intrauterini, come la spirale, può anch’esso favorire le Candidosi dando una superficie su cui poter aderire e creare biofilm (aggregazione di più cellule) resistenti ai farmaci [2].

Antibiotici

È stato riscontrato un aumento di Candidosi vulvovaginali successivamente a una terapia antibiotica. Tale dato non è però una certezza assoluta perché dipende dalla “salute” della flora vaginale. Non tutte le donne che hanno assunto antibiotici avranno una Candidosi e non tutte le donne che hanno una Candidosi hanno assunto antibiotici [2].

Secrezioni digestive carenti

Le secrezioni digestive come l’acido cloridrico, la bile e gli enzimi pancreatici sono necessarie non solo per una corretta digestione ma anche per evitare la sovracrescita della Candida e il suo attecchimento alla superficie del tratto gastro-intestinale. L’assunzione di farmaci antiacidi e antiulcera portano a un grande rischio di infezioni nel tratto gastro-intestinale e alla sovracrescita di Candida nello stomaco.
Nel debellare Candidosi croniche è fondamentale ripristinare il corretto equilibrio delle secrezioni digestive [1].

Diabete

Alcuni studi hanno mostrato che gli episodi ricorrenti di Candidosi sono più frequenti nelle donne diabetiche rispetto alle donne non diabetiche con una maggior presenza di ceppi di Candida non albicans. 

Il diabete favorisce il legame della Candida all’epitelio vaginale e l’eccesso di zuccheri le dà nutrimento [2].

Farmaci e patologie

Tutte le patologie che vanno a indebolire il sistema immunitario in maniera diretta o per via dei farmaci assunti, possono predisporre alla Candidosi. Tali patologie sono il cancro, la leucemia, l’ AIDS, le disfunzioni tiroidee e tutte quelle patologie per cui è necessario assumere farmaci cortisonici/immunosoppressori e antibiotici [1].

Obesità

L’obesità incide sulla biodiversità del microbiota infatti, nei soggetti obesi, è stato riscontrata una maggior presenza di Candida, Penicillium e Nakaseomyces. Tale correlazione dipende dal tipo di dieta seguita dai soggetti che porta non solo all’obesità ma influenza anche il microbiota [3].

Altri fattori

Anche lo stress cronico e una ridotta capacità antiossidante possono predisporre a Candidosi ricorrenti  [2].

Non sembra esserci correlazione invece con spermicidi, profilattici e abiti stretti e sintetici [2]. La mancata correlazione con gli abiti mi ha stupita perché viene riportata ovunque ma la review di Cauchiea et al. di due anni fa la smentisce.

Come si diagnostica una Candidosi vulvovaginale?

Per la diagnosi non basta avere i tipici segnali clinici come prurito, bruciore, edema e perdite vaginali biancastre “a ricotta”. Ai segnali clinici deve far seguito una rilevazione della Candida in vagina tramite analisi al microscopio di piccole quantità di secreto vaginale o tramite tampone vaginale [2].

È bene rivolgersi quindi al medico o al ginecologo che potrà consigliare la terapia farmacologica più appropriata.

L’uso a casaccio di antimicotici può portare a forme di resistenza della Candida difficili poi da debellare.

La Candidosi, in qualsiasi area del corpo si presenti, va curata. Trascurare una Candidosi potrebbe portare a reazioni sistemiche molto più importanti.

Dieta anti-Candida?

Esiste una dieta anti-Candida? Vi dico già che non esistono delle linee guida ufficiali per la gestione di una Candidosi ma ci sono studi che danno indicazioni su alcuni piccoli accorgimenti che si possono adottare in associazione alla terapia farmacologica. Ve ne parlerò nel prossimo articolo!  😉

Fonti

[1] Martins, N., Ferreira, I.C.F.R., Barros, L. et al. Mycopathologia (2014) 177: 223. https://doi.org/10.1007/s11046-014-9749-1

[2] Cauchiea, M., Desmeta, S., Lagrou, K., Research in Microbiology (2017) Volume 168, Issues 9–10, November–December 2017, Pages 802-810. https://doi.org/10.1016/j.resmic.2017.02.005

[3] Li, J., Chen, D., Yu, B. et al. Microb Ecol (2018) 75: 821. https://doi.org/10.1007/s00248-017-1105-9